LELLA DURANDO

“UOMO DAI MOLTEPLICI INTERESSI, ASSORBITO DA CARICHE ED ATTIVITÀ CHE RICHIEDONO IMPEGNO DI PARTECIPAZIONE, LUCIANO CALLEGARO QUANDO SI DEDICA ALL’ARTE VISIVA E, COME NEL CASO DELLE OPERE CHE ABBIAMO PUBBLICATO, DI UNA CHIAREZZA DI SINTESI SEGNICA CHE VALORIZZA IL CONTENUTO, SI ALLARMISTICO E DENUNCIATARIO DI CERTE SITUAZIONI CONTINGENTI, MA SOFFUSO DA QUEL MERAVIGLIOSO SOFFIO DI SPERANZA CHE DOVREBBE SOSTENERE OGNI FEDE UMANA. ED È INTERESSANTE LEGGERE IL SUO FITTO CURRICULUM DI UOMO PER SAPERE COME EGLI SI ADOPERI PER SALVARE QUANTO LUI DICE CON LA SUA “PITTURA”.ECCO CHE I SUOI ELEGANTI E CIARLIERI LAVORI ARTISTICI DIVENTANO UMANAMENTE PIÙ IMPORTANTI. POETA E PITTORE DIVENTA CON LO STESSO SPIRITO E INTENDIMENTO, UOMO CONTEMPORANEO E DI AZIONE. IL SUO GRANDE AMORE PER VENEZIA CONDIVISO IN ITALIA E ALL’ESTERO (IL MERAVIGLIOSO VA SALVATO), È PER CHI SCRIVE, COMPLETAMENTE DICHIARATO NELL’OPERA, CHE RISENTE DI TUTTI GLI STUDI E LE RICERCHE DI LUCIANO CALLEGARO, INCANTATA “VENEZIA-COMPOSIZIONE”.

PIERO SIEGA

“MI È DATA L’OPPURTUNITÀ DI SCRIVERE ALCUNE NOTE SULL’ATTIVITÀ PITTORICA DI LUCIANO CALLEGARO. LA PECULIARITÀ INTRINSECA DEL “MEMENTO” ARTISTICO SI MANIFESTA CON UNA NUTRITA SERIE DI PICCOLI QUADRI, PARTICOLARE ESTROSO E DIREI ANCHE FUORI DALLA NORMA, IN CUI, LA PERSONALITÀ PITTORICA DI CALLEGARO SI CONCRETA E SI FOCALIZZA IN COSÌ RIDOTTE DIMENSIONI, MOSTRANDO NELLO APPIENO DELLE SUE RISORSE DI ARTISTA SENSIBILE E VOLUTAMENTE CONCISO, PER DARE ALLO SPETTATORE QUELLA CONCRETEZZA DI IMMAGINE E VISIONE POETICA CHE SI HA OSSERVANDO CON SCRUPOLO LE SUE OPERE, ARRIVANDO FACILMENTE A DEFINIRLE DI ABILITÀ TECNICA ED IMPIANTO DESCRITTIVO, OSEREI DIRE ECCELLENTE.

MI SEMBRA OPPORTUNO RILEVARE COME, CALLEGARO, ABBIA STUDIATO E PORTATO AD UNA SUA PERSONALE TRASFIGURAZIONE, L’ESEMPIO PITTORICO DI MAESTRI CHE CI HANNO LASCIATO TRA IL 1956 – 57, MA BEN PRESENTI NELLA NOSTRA MEMORIA, QUALE OTTONE ROSAI E ARTURO TOSI. SIA CHIARO CHE NON SI TRATTA DI COPISMO, MA DI UN RICORDO DEL PASSATO, PER POTER MEGLIO DARE UNA MATRICE PERSONALE OPERATIVA E DI SVINCOLO ANCHE SIMBOLICO A QUANTO APPRESO, DANDO IL PROPRIO CONTRIBUTO EMOZIONALE, FATTORE INSITO, PER UNA LETTURA OTTIMALE DI OGNI OPERA D’ARTE. DA QUESTI PRESUPPOSTI L’OPERA FIN QUI SVOLTA DA CALLEGARO, MI SEMBRA ABBIA ASSOLTYO IN MANIERA ENCOMIABILE A DARE UN VOLTO BEN PRECISO E SPECIFICO DI EVENTO ARTISTICO, SOCIALE, ALTAMENTE QUALITATIVO”.

MARIO STEFANI

“IL POETA MANZI, SCRIVENDO DI LUCIANO CALLEGARO, DICE FRA L’ALTRO “CON LA SPONTANIETÀ CON LA QUALE DÀ VITA ALLE SUE FIGURE PITTORICHE, ESPRIME NEI SUOI VERSI, PIENI DI RITMO E DI ARMONIA, I VIGOROSI IMPULSI DEL SUO ANIMO E LE SUE ASPIRAZIONI DI VITA”. IL VERSO SI STENDE SEMPRE SULLE NOTE DELLA MALINCONIA, PRESENZE COSTANTI SONO DI CERTO IL PIANTO, L’AMORE, LA SOLITUDINE, L’ABBANDONO. LA MANO, SIMBOLO DELLA VITA, RICORRE SPESSO NELLA SUA POESIA, COME SPESSO È PRESENTE IL MARE E IL VENTO. QUESTI ELEMENTI CARATTERIZZANTI, SI FONDANO ARMONICAMENTE, DANDO LUOGO AD UN DIALOGO-MONOLOGO, DOVE TUTTO SI DISTENDE E FLUISCE IN UNA SERENA E CONTENUTA DENUNCIA.

LA NATURA SEMBRA, A VOLTE, NON CAPITA DALL’UOMO NELLA SUA POETICA BELLEZZA ED OLIMPICA INDIFFERENZA PER LE SUE SORTI, PER I PROBLEMI CHE SCUOTONO LA SUA STESSA ESISTENZA”.

MICHELE BONIFACIO

“QUEL SENSO INELUTTABILE DI SCETTICISMO CHE SPESSO ACCOMPAGNA LO SFIDUCIATO QUANTO COME UNICO PROTAGONISTA SI ANNODA AI FILI DELLA PROPRIA VICENDA, NON SEMPRE SI ACCOSTA CON LEALTÀ AI VAGHEGGIAMENTI DI UN PASSATO VOLONTARIAMENTE VISSUTO. LE REGOLE DEL VIVERE NON VAGLIANO IL FATO NÈ CI CONDUCONO IMMUNI AL TRAGUARDO AGOGNATO. SULLE SCIE DEI PROBLEMI LE NOSTALGIE SI AGGROVIGLIANO DI TEMPO PER INSEGNARCI A CAPIRE QUANT’È INSTABILE IL PREZZO CHE FAVOREGGIA IL MOMENTO. SCIOLTEZZA E UMANITÀ GRATIFICANO LE DIRAMAZIONI INTIMISTICHE DEI TEMI TRATTATI”.

L. R.

NATO A MESTRE NEL 1943, CALLEGARO SI FORMA A VENEZIA ALL’ISTITUTO STATALE D’ARTE E, GIOVANISSIMO INIZIA UN LUNGO ITER ESPOSITIVO. CON GLI ANNI ’70 LA RICERCA DI CALLEGARO SI APRE AD UN MOMENTO FONDAMENTALE DEL SUO PERCORSO, CHE È LO SVILUPPO ORMAI VENTENNALE DI UN SOFFERTO RAPPORTO CON LE COSE IN CONTINUO DIVENIRE DAL RACCONTO ALLA TRACCIA, ALL’IMPRONTA, SINO ALLA FONTE DI NUOVE TRASFORMAZIONI, SU PREMESSE DI UN NATURALISMO VENETO, FANNO PARTE DI QUESTA NUOVA STAGIONE CREATIVA DI CALLEGARO.

QUESTA IPOTESI ESPRESSIVA PORTA VERSO L’ESSENZIALITÀ DOLOROSA, NON LONTANA, ANCHE DA CERTI ESITI CONCETTUALI. LA SUA È UNA MODERNITÀ CHE È DI IDEE, DI VALORI E, PERCHÈ NO, DI CONTENUTI.

DI CALLEGARO PIACE LA SUA QUALITÀ DI AFFIDARE AL GUSTO DELLA MATERIA PITTORICA LA RESA DI UN AMBIENTE DI NATURA, L’IDEA DI RENDERE UN SERVIZIO  AGLI UOMINI A MEZZO DI UN COINVOLGIMENTO TOTALE NELLA PITTURA COME VITA. HA VOLUTO RIVOLGERSI, CON ISTINTO DI PERFEZIONE, VERSO IL MONDO IMMACOLATO DELLA NATURA. LA SUA ARTE HA INTESO RIPORTARCI AD UNA DEFINIZIONE DELLO STILE CHE FOSSE DIVERSO DA QUELLI PRECEDENTI DEL NOSTRO SECOLO. CALLEGARO DIPINGE CASE E ALBERI SENZA OMBRE IN COLORI PURI E QUINDI IRREALI CON UNA CERTA TENDENZA ALLA MONOCROMIA. LA RINUNCIA AL CHIARO-SCURO “SOVERCHIANTE” ED UNIFICANTE IMPEDISCE DI INSERIRE L’ALBERO IN UN CONTESTO COSMICO COME SI FACEVA NELL’ANTICA PITTURA DI PAESAGGI. ANCHE LA PROSPETTIVA CHE ORDINA E SISTEMATIZZA L’IMMAGGINE VISIVA, NON È UN ELEMENTO STRUTTURALE COSTITUTIVO DEI SUOI QUADRI. A VOLTE VICINANZA E LONTANANZA NON ESISTONO, MANCA OGNI STRUTTURA, OGNI PUNTO FERMO, PUR NECESSARIO AD ORIENTARSI NEL MONDO.

I PAESAGGI DI CALLEGARO HANNO SUPERATO LA MORTA CONDIZIONE DELLA “CRISTALLIZAZIONE”. SONO METAFORE DEI RICORDI DI UN MONDO NATURALE, CHE L’UOMO MODERNO HA PRIVATO DI OGNI DIGNITÀ. NON VI SONO PIÙ IMMAGINI DEL MONDO INTATTE, MA BENSÌ SOLO IMMAGINI FRAMMENTARIE SIMILI A SQUARCI, UNA SORTE DI MODERNI “EX VOTO”.

SI PUÒ AFFERMARE CHE LA PITTURA DI CALLEGARO È UNA PITTURA INTELLIGENTE, FANTASTICA E RICCA DI SENTIMENTO”.

MEMI BELLEMO BRA'

FIN DALLA PRIMA GIOVINEZZA SI DEDICA ALLA POESIA, NEGLI ANNI ’60 AFFIANCA ALLA POESIA L’ATTIVITÀ PITTORICA, ESPONE IN VARIE CITTÀ D’ITALIA VINCENDO MOLTI PREMI ED È ALTA LA CONSIDERAZIONE DELLA CRITICA. NEL TEMPO TRASFORMANDO L’HOBBY DELLA FOTOGRAFIA IN UN APPASSIONATO AMORE, NE INSERISCE LE PROPRIE ESPERIENZE, PITTORICHE-POETICHE, IN UNA PROBLEMATICA RICERCA CROMATICA DELL’AMBIENTE. LE SUE OPERE DI PITTURA, POESIE E FOTOGRAFIA, SONO SPESSO PUBBLICATE SU RIVISTE SPECIALIZZATE.

GIORGIO FALOSSI

LA MOTIVAZIONE DEL CONFERIMENTO CAVALIERE DELL’ARTE: “QUESTO RICONOSCIMENTO INTENDE METTERE IN RISALTO LA PERSONALITÀ DEL MAESTRO LUCIANO CALLEGARO E LA MOTIVAZIONE INTERIORE  CHE LO HA INDOTTO IN SILENZIO AD OPERARE TRAMITE UN COMPORTAMENTO NON SCIUPATO DALLA CRUDA REALTÀ DEL VIVERE QUOTIDIANO.”
 
L. A. C.

“I PIÙ RECENTI LAVORI DI LUCIANO CALLEGARO, ESPRIMONO STRAORDINARIAMENTE QUESTA NUOVA STAGIONE ESPRESSIVA, CARATTERIZZATA DA UNA FORTE SOTTOLINEATURA DEI VALORI PROPRIAMENTE PITTORICI PUR CONSERVANDO IN ALCUNI CASI UNA EVIDENTE PROVENIENZA DALLE INNUMEREVOLI PRECEDENTI ESPERIENZE.

SI TRATTA DI UN’OPERAZIONE CHE L’ARTISTA METTE IN ATTO PER MEZZO DI UN GESTO PIENO DI ENERGIA, CONVULSO E CONCITATO, MA NON DI MENO ESTREMAMENTE CONTROLLATO DA UNA SEGRETA GEOMETRIA SOTTERANEA.

CALLEGARO, SA BENE DEL RESTO, PERCHÈ È UN ARTISTA MODERNO, CHE NEL NOSTRO TEMPO LA PITTURA NON È SEMPLICEMENTE IL MEZZO DELLA RAPPRESENTAZIONE, MA PUÒ ESSERE ESSA STESSA LA RAPPRESENTAZIONE.

CON QUESTI ULTIMI DIPINTI CALLEGARO SEMBRA METTERE IN SCENA UNA SORTA DI RAPPRESENTAZIONE SPIRITUALE DI SE STESSO, MANIFESTANDO COSÌ L’INQUIETA ED INTERROGANTE CONDIZIONE ESISTENZIALE DEL TEMPO.

UN’OPERAZIONE CHE CONSENTE SORPRENDENTI RISPECCHIAMENTI E RICONOSCIMENTI ALL’INTERNO DEL SUO LAVORO E A CALLEGARO DI ESPRIMERE PER TALE VIA IL SUO PERSONALE ANSIOSO ED IRRINUNCIABILE SOGNO POETICO D’ARTE”.

                                               GIORNALI